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Globalizzazione solidarietà...Iraniani in Venezuela...a Locri Maradiaga

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Interessante conferenza a Locri, nella serata  di ieri, presso il teatro del Centro Giovanile Salesiano. A parlare il Cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, Salesiano, Arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras e Presidente della Caritas Internazionale.
Organizzazione dell'infaticabile e ottimo don Eugenio Fizzotti. A coordinare il noto giornalista Sidernese del Tg2 Enzo Romeo.
A introdurre Don Fizzotti che presenta anche le due pubblicazioni: "Il coraggio di prendere il largo. Discorsi" del Cardinale e "L'Oscar color Porpora. Il Cardinale Rodriguez Maradiaga voce dell'America latina" di Enzo Romeo.
A seguire Enzo Romeo che, dopo i ringraziamenti e i saluti di rito, ricorda come questa sia la seconda volta che il Prelato viene  a Locri e come queste visite non siano formali ma veri segni di amicizia, che si concretizza nella raccolta di fondi.

Si sofferma sul tema della conferenza affermando che il globalizzare la solidarietà serve a riscoprire il senso della vita.
Descrive il Prelato come un uomo di Chiesa ma anche come un ecletticco tra l'altro musicista, aviatore, direttore di una rete televisiva e rappresentante di un mondo.
Molte similitudini tra l'Honduras e la nostra terra, la Calabria e forse l'Italia.
Ormai siamo arrivati a un punto tale che non facciamo più notizia nè noi nè loro. Da qui nasce una gran voglia di riscatto che quasi sempre si traduce in frustrazione e in emigrazione.
Il Cardinale reagisce e condanna in maniera chiara. Con la propria vita ci mostra la strada da seguire anche qui da noi; consapevoli che c'è da soffrire.
L'ex presidente dell'Honduras Zelaia voleva cambiare la costituzione; ciò ha portato a una crisi con la presa del potere di Micheletti. La posizione presa dal Prelato l'ha addirittura fatto dipingere come colui che è a favore dei golpisti.
Conclude con l'amara constatazione che "gli unici a trarre giovamento dalla globalizzazione sembrano essere proprio i portatori del male".
E' poi la volta del Cardinale che, parlando in un Italiano non perfetto, ma molto più chiaro di tanti dotti Italiani, con grande semplicità, umiltà e col sorriso sulle labbra ha iniziato col dire che oggi la Globalizzazione è svalutata e definisce i Noglobal  come Antisociali.
Suddivide la globalizzazione in tre decadi: quella degli anni '80, degli anni '90 e del 2000.
Negli anni '80 in Messico con l'effetto Tequila (Per evitare la catastrofe gli Stati Uniti dovettero prestare più dollari al Messico e così salvare i "gringos" che avevano investito in Messico Surprised ), nella decade '90 v'è stata la guarigione della macroeconomia ma l'impoverimento dei poveri, il 2000 ha portato una nuova malattia che si chiama terrorismo.
Ora noi vogliamo che la decade degli anni '10 non sia anche questa persa.
"In una società in cui si globalizza l'economia bisogna globalizzare anche la solidarietà" (giovanni Paolo II).
La solidarietà va coniugata con la carità nella giustizia e nel bene, senza giustizia non vi può essere nè pace nè nè bene.
Nell'America Latina c'è lo screditamento della politica e tutto inizia dall'esempio del Venezuela  con Chavez, da qui "modello Chavez", che sta ad indicare un Golpe "democratico", per combattere la corruzione della politica, arrivata a livelli insostenibili. Il modello Chavez è stato esportato in Ecuador e da qui s'era tentato di esportare, sensa successo, in Honduras.
A questo punto il Cardinale ha stigmatizzato il modello Chavez con le parole di S. Paolo "Si vantano delle loro vergogne."
Modello Chavez vuol dire per 20 anni no Dio no Libertà.
Qui il Cardinale, profondo conoscitore della realtà Sudamericana, fa un'affermazione clamorosa: In Venezuela vi sarebbero 14.000 iraniani; cosa fanno? Sarebbero lì per lavorare con l'arricchimento dell'uranio e che questo serve per la produzione della  bomba atomica. (ndr: ciò alle soglie degli USA) .
Quindi parla di Haiti, una storia tristissima molto più grave di quanto ci immaginiamo e di cui ha raccontato, essendone stato un testimone, degli episodi raccapriccianti.
Vicinissimi Haiti e Repubblica Dominicana, già prima del terremoto, sono completamente diversi.
Haiti oppressa dai bianchi, i Francesi, si era ribellata facendo fuori tutti i bianchi, ha solo 17.000 km di estensione, meno della diocesi di Tegucigalpa. Sono solo neri e i bianchi non esistono, educazione zero.
Guardando dall'alto il confine tra Haiti e Repubblica Dominicana, si riconosce benissima, da un lato terra arida e dall'altro terra rigogliosa e con un turismo eccellente e ciò nonostante la natura sia uguale.
In questa situazione il tremendo terremoto ha dato il colpo di grazia.
Il Giappone distrutto nella Seconda Guerra Mondiale , grazie alla propria educazione, è riuscito a riprendersi e a divenire la terza potenza econoimica del globo.
Senza l'educazione non possiamo uscire dalla povertà.
Ha chiuso il giornalista Enzo Romeo.
E' seguito un dibattito con domande e riflessioni interessanti riguardanti il senso del titolo della conferenza, le misure prese per cancellare i debiti dei paesi poveri e sul come aiutare i politici a far crescere l'economia mondiale. Conclude e risponde il Prelato, sempre col sorriso sulla bocca e con grande disponibilità.
Chiude con saluti e ringraziamenti don Eugenio Fizzotti Direttore della casa

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 08 Aprile 2010 15:02  

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