(Gen 3,9-15.20; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38)
Le letture per la messa dell’Immacolata, nel loro articolarsi e legarsi l’una all’altra, ci danno la possibilità di cogliere il contenuto teologico della festa e di crescere nella nostra fede.
La festa dell’Immacolata nella nostra tradizione popolare è un po’ la porta del Natale, ne anticipa le emozioni e offre un assaggio della gioia, che tale circostanza dispensa a tutti noi. E ciò per due motivi: immediatamente per la vicinanza delle due date, otto e venticinque dicembre, ma più verosimilmente perché nell’Immacolata noi vediamo l’azione di Dio che prepara l’incarnazione del suo Verbo eterno, una volta scelta la strada della condivisione della natura umana come via di salvezza per l’uomo.
Ecco allora la scelta tematica della seconda lettura presa dalla Lettera agli Efesini. E’ il piano provvidenziale di Dio che viene richiamato, che pensa tutta la creazione in funzione dell’uomo, che è stato chiamato prima ancora della creazione delle cose ad essere santo e immacolato. Dio, in altri termini, vuole comunicare all’uomo il suo stesso essere e la sua stessa vita, in quelle stesse condizioni di santità e conseguentemente di felicità, che si trovano in Lui, essere per essenza e vita ingenerata.